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Virtus Pallacanestro Bologna - Settore Giovanile

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07/11/2023

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Virtus Pallacanestro Bologna  - Settore Giovanile | Next Generation Cup, la nuova stagione e gli obiettivi futuri: le parole di Mattia Largo e Gabriele Pagliara.

Al termine dell'esperienza della Next Generation Cup e in vista di una stagione ricca di impegni Mattia Largo, Responsabile Tecnico del settore giovanile di Virtus Pallacanestro Bologna, è stato intervistato dai microfoni di Radio Nettuno Bologna Uno: "Siamo contenti dell'esperienza alla Next Generation Cup, perché è il nostro motto è quello di formare giocatori di pallacanestro, non solamente i campioni ma ad esempio i giocatori che passano dalla serie C all'A2, alzare sempre l'asticella e il livello dei ragazzi che abbiamo in palestra. Hanno fatto un percorso migliorativo alla Next Gen, sotto l'aspetto tecnico, della coesione e della qualità di quello che hanno proposto. Avevamo una squadra molto giovane, l'annata under 19 sarebbe composta da giocatori nati nel 2004, 2005 e 2006, noi abbiamo prevalentemente 2006 e anche quattro 2007 che fanno il doppio campionato e che hanno avuto uno spazio molto importante anche alla Next Generation Cup. È una scelta in prospettiva anche di quello che sarà poi la stagione ancora successiva, abbiamo portato tre 2005 che stanno facendo un lavoro eccellente e siamo molto soddisfatti della loro crescita, che secondo noi dev'essere al primo posto in un settore giovanile. Lo stress da risultato mi sembra più giusto e coerente inserirlo in un contesto di prima squadra."

Sull'inizio della nuova stagione e sugli obiettivi: "Il nostro obiettivo principale come settore giovanile è quello di formare, oltre che i giocatori dagli esordienti e dall'under 13 stiamo investendo tantissimo sul minibasket su cui stiamo investendo tanto. Per noi è fondamentale che un palazzo abbia le fondamenta per poi alzarsi sempre di più, abbiamo trovato una casa per il minibasket e i numeri stanno aumentando, ma ci occupiamo molto anche della formazione degli allenatori. Lavoro in Virtus da vent'anni, per me è una fede ed è la cosa che mi ha dato valore e mi ha spinto ad essere un uomo Virtus. Vorrei passare la stessa cosa anche ai ragazzi che lavorano come allenatori nel nostro staff, abbiamo uno staff di altissimo livello con allenatori molto preparati e ragazzi che si stanno formando per diventare allenatori e che hanno una disponibilità incredibile nel darci una mano e far sì che la macchina funzioni. Ci interessa lasciare qualcosa alla Virtus, non avere impiegati della palestra ma avere persone che diventino un fattore in più per tutto. La cosa importante è che ci sia qualcuno che li possa formare, dia loro il tempo di crescere, di farsi vedere con l'obiettivo di alzare l'asticella e avere passione in quello che si fa. Non smetterò mai di elogiare il nostro staff, se le cose vanno bene non è solo merito mio ma di tutto quello che c'è sotto. Abbiamo una struttura veramente numerosa, oltre al capo allenatore ogni gruppo ha due assistenti, due fisioterapisti, un medico e tantissimi preparatori fisici."

Sulle esigenze differenti che ha ogni gruppo: "Secondo me il settore giovanile è composto da tre blocchi. Il minibasket, la parte iniziale del percorso che prevede un aspetto motorio più che basico della pallacanestro. Successivamente ci sono i primi 3-4 anni di quello che è un avviamento del settore giovanile, tutti gli staff sono coordinati sul portare avanti un lavoro unico. Facciamo tante riunioni tecniche con i capi allenatori per capire cosa possiamo migliorare, il mio compito è cercare che il linguaggio comune sia uguale per tutti. Finito questo blocco che va dagli esordienti all'under 15, inizia un altro capitolo del settore giovanile che completa il precedente. Fino all'under 15 la precedenza ce l'ha il fondamentale e il miglioramento tecnico, con l'ultimo step nell'under 15 con un miglioramento della comprensione. Dall'under 17 al 19 il miglioramento dei fondamentali non si completa mai, ma vanno inseriti in un contesto più tattico. I ragazzi che alleniamo devono essere capaci di cavarsela da soli, una volta che escono dal settore giovanile vanno in un mondo difficile, con giocatori più grandi ed esperti, c'è meno margine di errore. Con il fatto che abbiamo quattro ragazzi che abbiamo sia nell'under 17 che under 19, insieme a Tommaso Menichetti, un allenatore molto bravo che abbiamo inserito quest'anno, portiamo avanti le stesse idee tattiche e gli stessi giochi. Per noi è fondamentale che un ragazzo abbia un percorso coerente e lineare per quello che è il loro miglioramento. È una catena di montaggio che però parla la stessa lingua."

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