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Il Progetto Aurora fa sentire la propria voce

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04/04/2024

Il Progetto Aurora fa sentire la propria voce

L’immegine creata dallo staff del Progetto Aurora per protestare contro i genitori violenti

È successo in Romagna, non molto tempo fa, precisamente in una partita di ragazzini, che è finita malissimo, con un tremendo episodio di violenza; un fatto balzato immediatamente alle cronache nazionali per la gravità dello stesso; un fatto che ha ispirato un dirigente di una società reggiana a sollevare una “pubblica protesta”.
In occasione di una partita del campionato Pulcini tra il Mezzano e il Cervia, un genitore ha aggredito violentemente un allenatore, “reo” di aver sostituito il figlio. Il giovane allenatore, 22enne, è finito in ospedale e ha denunciato i genitori del ragazzo per aggressione.
“Fatti così, sui nostri campi da calcio, si verificano quasi ogni domenica – spiega amareggiato il co-presidente del Progetto Aurora Ermanno Valenti – La violenza verbale, le ingiurie, gli atteggiamenti oltraggiosi, che a volte rasentano il reato, sono purtroppo all’ordine del giorno anche sui nostri campi da calcio e francamente non se ne può più!”
“Noi dirigenti e volontari ci prodighiamo, facciamo sacrifici, impieghiamo risorse economiche e personale per permettere ai ragazzi di vivere in ambienti in cui la violenza non esista, in cui l’integrazione sia all’ordine del giorno, così come la capacità di stare assieme e il fare sacrifici gli uni per gli altri e con gli altri. Ebbene, da che mondo e mondo gli allenatori devono prendere delle decisioni e lo fanno per il bene della squadra e del gruppo, che piaccia o meno ai genitori. Criticare ci sta, ma sempre nei canoni della civiltà. Per questo motivo noi allenatori e dirigenti del Progetto Aurora abbiamo realizzato una foto per esternare il concetto “Noi non ci stiamo: un saggio genitore non picchia l’allenatore”. È un gesto simbolico, ma spero che faccia riflettere chi si sentirà chiamato in causa da questa provocazione. Sia ben inteso, la nostra non è una protesta contro i genitori in generale, visto che noi, qui al Progetto Aurora, abbiamo tantissimi genitori che ci stanno vicini, che ci aiutano sotto tutti i profili e che si rendono sempre disponibili, ma è nei confronti di quei genitori che contestano tutti e tutto, dagli arbitri agli allenatori, degli avversari, alla dirigenza e che a volte si comportano anche in modo profondamente oltraggioso”.
“A nostro avviso, queste persone dovrebbero starsene a casa loro a sbollire, così come dovrebbero mettere da parte le loro eccessive aspettative nei confronti di ragazzini che hanno soltanto voglia di giocare a calcio e di divertirsi con gli amici. A volte, stare in panchina, dà più fastidio ai genitori che ai figli stessi che magari, in quel contesto, pur non giocando tanto, si trovano a vivere in un ambiente che amano”.
“Un fatto del genere come quello accaduto in Romagna – aggiunge Valenti - non solo ha sconvolto i tanti ragazzini presenti al campo, ma anche le tante famiglie che hanno visto i loro figli frequentare un ambiente non consono, mentre l’unica cosa che in quel contesto era fuori posto, era la reazione scellerata di quel genitore che addirittura ha dato una testata all’allenatore, mentre il tecnico aveva sostituito il figlio per consentirgli di allacciarsi le scarpe (o almeno così ha detto ndr). Io sono convinto che tutte le società reggiane e non solo, condividano questo nostro pensiero – chiosa Valenti – perché molte volte tutti i sacrifici che noi tutti facciamo per il bene dei nostri ragazzi, nel tentativo di trasmettere loro valori importanti, vengono vanificati da atteggiamenti di questo tipo che rovinano l’immagine del nostro magnifico sport. Mi auguro che tutto questo serva quantomeno a sensibilizzare coloro che dicono di amare il calcio, mentre amano soltanto le loro ambizioni”.

 

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