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Basket | Regionali | Div. Reg. 1 Emilia-Romagna

Artusiana Forlimpopoli – BNBA R64 Baricella 51-71

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09/03/2024

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DR1, BARICELLA TORNA A CORRERE: ARTUSIANA BATTUTA DOPO LA BEFFA DELL'ANDATA: TUGNOLI GUIDA UNA SQUADRA RINATA. I PADRONI DI CASA SONO SPENTI E CORTI, COLOMBO TROPPO SOLO.

Due su due nell'infrasettimanale, prima con la capolista e poi - in trasferta - con quell'Artusiana che all'andata, sul campo, non si era nemmeno misurata, per un ridicolo centimetro del ferro da terra.

Storie che non si dimenticano, e spesso guidano uomini e giocatori sul farsi portatori di una giustizia che di divino ha poco se non niente: la giustizia della pallacanestro, dove il +20 di ieri sera, anche se non ribalta lo scarto di quella che deve essere considerata "l'andata", acquisisce senz'altro un valore morale estremamente più alto per come è maturato e portato in fondo.

Sul campo non c'è storia quasi mai: un'Artusiana corta (senza Nucci e Piazza) e a tratti apparsa sfiduciata non tiene testa al furore agonistico degli ospiti, capaci di vincere tre quarti su quattro, dando lo strappo decisivo proprio nel terzo periodo, più volte teatro di inciampi clamorosi e sportivamente fatali.

Baricella non ha solo più uomini, più gambe e più orgoglio, ma anche più idee: Tugnoli si prende la scena che in Via del Tulipano solitamente è di Agatensi e Vadi sotto le plance, mentre capitan Frazzoni e Poli hanno l'istinto dei predatori, chiudendo a suon di canestri qualsiasi timida reazione biancoblù.

Nonostante il malfunzionamento dell'apparecchio dei 24 secondi (cose che càpitano), la vittoria sul campo è ancora più preziosa, perché certifica che tutti - tutti - in questo campionato si troveranno a saltare buche e burroni, facendo i conti con i propri limiti ed errori, a volte irrisolvibili.

Baricella ha guardato nel buco nero troppo tempo, diventando essa stessa un buco nero; da ieri, da mercoledì, Baricella è tornata ad essere chi è sempre stata: un gruppo forte, talentuoso, unito, capace di risolversi da solo i propri problemi, di basket o chimica che siano.

Con uno staff di nuovo presente e sul pezzo, i bianconeri si sono ricordati che, se si parla di basket, non devono temere niente e nessuno.

Nemmeno un centimetro.

Nemmeno le palette coi secondi scritti a mano.

Nemmeno il buco nero e tutto quello che c'è dentro.

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