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Calcio | Dilettanti | 3a Cat. BO

Appennino 2000 - Sporting Pianorese 1955 0 - 0

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07/02/2016

Appennino 2000 - Sporting Pianorese 1955	0 - 0
Appennino : Franceschini, Mancini, Bernardi (1'st Leka), Rubini, Menozzi, Micheli, Venturi ( 40'st Giacobazzi ), Piccinelli, Vitali ( 40'st Ioanitescu ) , Zeni, Sabattini ( 20' st Dall'Olio ). A disp. Mini, Ronchetti, Mazzetti. All. Cini

Pianorese : Gregorini, Pozzi, Valenti(20' st Di Giovanni ), Coluccio, Borrelli, Di Lorenzo, Gallerani(25' st Vacchi ), Palomba(35'st Di Lucca ), Cataldi, Manaresi, Carbone(15'st Jazo ). A disp. Zuffi, Romeo. All. Musio

Montese. Primi minuti sprint per la Pianorese che però non riesce a rendersi insidiosa. Col passare dei minuti l'Appennino cresce e sfiora il gol con Zeni, la prima volta Gregorini salva mentre la seconda volta il tiro a tu per tu col portiere termina sul fondo. Nel finale di tempo sfiora la rete la Pianorese, Carbone ci prova alla Vardy su palla che rimbalza al limite, il suo tiro scheggia la traversa e termina sul fondo. Secondo tempo molto teso , nessuna delle due squadre costruisce granché e la partita si innervosisce sempre più e a pagarne è il gioco già poco brillante nel primo tempo. In ogni caso sembra crederci di più nel finale la Pianorese che sfiora il gol con una bella conclusione di Jazo dal limite, dopo una serpentina, che termina sul fondo.

Appennino 2000

Appennino 2000 vs Sp. Pianorese 0-0

aticolo tecnico umanistico di Dario V

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09/02/2016

Appennino 2000 vs Sp. Pianorese 0-0

Rocco Musio


Montese, ridente paesino sull’Appennino modenese ospita, per il campionato di terza categoria, girone A, l’incontro di calcio Appennino 2000 – Sporting Pianorese 1955.
I padroni di casa, primi in classifica con 27 punti, si schierano con Franceschini, Mancini, Bernardi, Rubini, Menozzi, Micheli, Venturi, Piccinelli, Vitali, Zeni, Sabattini.
A disposizione del Mister Cini: Mini, Leka, Giacobazzi, Mazzetti, Ioammescu, Ronchetti, Dall’Olio.
Lo Sporting Pianorese affronta la gara con la seguente formazione: Gregorini, Pozzi, Valenti, Coluccio, Borelli, Di Lorenzo, Gallerani, Palomba, Cataldi, Manaresi, Carbone. A disposizione Zuffi, Romeo, Di Giovanni, Bianchi, Di Lucca, Vacchi, Jazo.
Mister Musio preferisce il modulo tattico che gli garantisce maggiore copertura in difesa: la linea a tre con Coluccio a guidare il reparto, Borelli e Pozzi per il completamento della linea.
A protezione della difesa e pronti per l’impostazione della manovra Di Lorenzo e Palomba. Gallerani sulla fascia destra e Valente per spingere sulla corsia di sinistra. Manaresi come raccordo tra il centrocampo e l’attacco composto da Carbone e Cataldi.
Quando le due formazioni si schierano sul terreno di gioco, pronte per affrontare il match alle ore 14,30 a Montese, 841 metri sul livello del mare, piove. Piove di quella pioggerellina sottile sottile accompagnata da raffiche di forte vento freddo. Molto freddo. Insomma quelle “giornatine” dove l’unico luogo per trascorrere il pomeriggio è il divano. Il plaid, il telecomando e il camino acceso sono i desideri di un qualsiasi essere umano normale.
Ma l’amore per il calcio, la passione per i colori della propria squadra, le emozioni per quei 90 minuti sono, per gli atleti e per gli spettatori, vita. E per queste emozioni si sfidano freddo, pioggia e perché no, anche le curve che per arrivare a Montese sono tante, anzi tantissime!
Lo Sporting, con i suoi 16 punti in classifica, con i suoi tanti pareggi, arriva a Montese per affrontare i primi della classe senza nessun timore e con la consapevolezza che se vuoi batterla, la squadra di Musio, devi vincere una battaglia, forse una guerra.
E in battaglia i guerrieri si presentano sotto la pioggia, con il vento forte e freddo, in maniche corte… Semplicemente come Greg, il capitano, e non era il solo! E per me, normale essere umano che ama il divano, essere presente è tutto un dire!
Nei primi 15 minuti la gara si dimostra di studio, le squadre si analizzano e cercano di trovare il punto debole e le zone dove si possono attaccare.
L’Appennino 2000 vuole dimostrare di essere in testa alla classifica e sposta il baricentro qualche metro in avanti. Due sono le occasioni, intorno al 20° minuto, che impensieriscono lo Sporting Pianorese. La prima il portiere Gregorini, deve uscire per anticipare il numero 9, Vitali, che su una bella palla filtrante di Rubini, si sarebbe presentato a tu per tu con il capitano dello Sporting. La seconda su un tiro di punizione tirato a giro da Zeni dove il portierone lo para in tuffo.
Al 24° minuto è lo Sporting che con un’azione in velocità porta il numero 11, Carbone, a scagliare un gran tiro in controbalzo da fuori area che va a pizzicare la parte alta della traversa. Bellissima esecuzione per coordinazione, per potenza, ma peccato per la mira! L’urlo del gol si soffoca all’interno della gola!
Anche lo Sporting ha preso le misure e al 32°, con un’azione da pagina 3 del manuale del calcio, Manaresi verticalizza per Carbone, il quale stoppa la palla e l’appoggia all’accorrente Di Lorenzo, che dal limite dell’area tira alto sulla traversa. Semplicità è sinonimo di bellezza e di efficacia. Peccato, bella azione davvero!
L’Appennino 2000, viste le azioni e l’organizzazione di gioco dello Sporting decide allora di coprirsi e arretra di qualche metro la linea del centrocampo a protezione degli attacchi di Cataldi e company.
Prima del riposo, da evidenziare due opportunità di Zeni che prima calcia da dentro l’area di rigore e il pallone sfila sul fondo e subito dopo è abile a calciare una punizione a giro dove il Capitano di Pianoro respinge con i pugni.
La prima frazione di gioco ha visto due squadre che si sono affrontate a viso aperto. Lo Sporting ha manifestato una volontà di giocare di più, proponendosi sempre con passaggi rasoterra e precisi sui piedi. Movimenti e tattica provati e riprovati durante il lavoro settimanale di allenamento.
La gara è sempre frizzante come l’aria fredda che entra nelle ossa di tutti gli appassionati e tifosi presenti sugli spalti.
Lo schema tattico utilizzato da Mister Musio crea sempre la possibilità di avere una giocata in più, di avere un compagno libero a cui passare il pallone, quello che in televisione chiamano “superiorità numerica”, quello che per noi, normali dilettanti, non permette di buttare in avanti la palla e correre!
Il Mister investe tanto tempo nel trasferire ai ragazzi il principio che per giocare a calcio bisogna “giocare” e far “girare” la palla…. perchè la palla non suda!
Nella seconda parte della gara gli allenatori effettuano i cambi per mantenere alto il ritmo dell’incontro, con forze fresche.
Mister Cini dà spazio a Leka, Dall’Olio, Giacobazzi e Ioammescu in sostituzione di Bernardi, Sabattini, Venturi e Vitali.
Mister Musio si affida invece a Jazo che prende il posto di Carbone, Di Giovanni per Valente, Vacchi per Gallerani e Di Lucca per un Palomba aggredito dai crampi.
Anche i nuovi entrati riescono a mantenere alto il ritmo. Gli attacchi della squadra ospite riescono a mettere in difficoltà i primi della classe. Di Giovanni, inserito sulla destra, riesce spesso a saltare il proprio avversario e a creare pericolo. A sinistra Vacchi che, appena entrato, cavalca la fascia sinistra e cerca, con una palla filtrante, di mettere il bomber Cataldi davanti al portiere… peccato! Buona l’idea ma troppo lungo il passaggio!
Sullo scadere è Di Lucca che con un tiro dal limite, fuori di un niente, fa gridare al colpaccio!
Da segnalare per l’Appennino un paio di ripartenze fulminee a tutta velocità veramente pericolose, fortunatamente per lo Sporting, senza efficacia.
L’arbitro segnala 5 minuti di recupero ed è proprio in questa fase che il numero 9 dello Sporting, Cataldi, rivolgendosi al proprio avversario non certo come un principe, viene espulso dal direttore di gara! Al triplice fischio finale di un incontro disputato da due belle squadre, il risultato è fissato sullo 0-0.
Una buona gara contesa dai ragazzi di Mister Musio, con il giusto atteggiamento, con la forza della squadra e del gruppo. Con quella determinazione che a 5 minuti dalla fine lo Sporting accelerava per vincere e qualcuno (DiLo per gli amici) gridava ai compagni in campo: DOBBIAMO VINCERE! Tutto questo in casa dei primi della classe.
Fare uno scatto in più per aiutare un compagno in difficoltà, sacrificarsi per la squadra, porta risultati.
Forse guardarsi negli occhi, da vera squadra, vale di più che fare 10 ripetute di allunghi (si vede che sono vintage perché oggi si chiamano…fartlek).
DV

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