• Romagna Sport
  • Marche Sport

Basket | Giovanili

Basket Under 13, la volonta' di fare

Di Ettore Zuccheri

Pagina 1 di 1

04/05/2023

Seguici su Facebook :    BASKET EMILIAROMAGNA

 

 

Basket Under 13, la volonta' di fare

Volontà di fare cosa? Anche quello che non si è mai fatto, avendo però una intuizione che ci stimola per cominciare a farlo.

Per esempio, iniziare con l’apprendimento del gioco 5c5, col metodo globale, usando l’analitico solo per i fondamentali, che vengono dopo.

Realizzarlo partendo dalla scuola primaria per sviluppare, rinforzare la socializzazione attraverso il gioco 5c5.

Si può fare. Sapete perché? L’ho fatto io facendo felici i bambini della primaria di Budrio. Ho avuto la volontà di farlo, senza prescrizione del dottore, ma col permesso della Direttrice.

Stiamo parlando solo di basket, il campo è ristretto, non vogliamo allargarci. Va da sé che la “volontà di fare” è riferita sia all’allenatore, soprattutto a lui, che influenzerà il giocatore, affascinandolo, sviluppando la sua passione.

La volontà di fare il bene del giocatore, naturalmente, per aiutarlo a diventare più forte. Saranno entrambi più forti perché per entrambi, l’unica strada è l’autonomia, unica grande meta per tutti. Si raggiunge scalando la montagna, la conoscenza ha bisogno della pratica del campo, non è un regalo e l’autonomia non ti corre dietro.

Va da sé che anche i giovani allenatori devono diventare autonomi. Sono prigionieri di chi dispensa loro un “potere” da esercitare tecnicamente usando un metodo contro natura. È stato iniettato nei corsi perché conta solamente la ricerca precoce del campione. Non si è cercato il bene del giocatore, di tutti i ragazzi che si avvicinano al basket.

Il metodo analitico li rende dipendenti, entrambi dipendenti. Illudendo tutti perché non c’è bisogno di “scalare la montagna”. Non c’è libertà di insegnamento, perché l’eretico viene bruciato. Invece la Natura ci dice che non c’è nulla da insegnare quando è tutto da apprendere, con consapevolezza, perché è necessario diventare autonomi.

Solo lo stimolo di giocare playmaker fa nascere la scintilla giusta per accendere il fuoco. Solo allora la salita del monte carica la mente del ragazzo di energia, stimolando “la sua volontà di fare”. Si guarderanno le partite per fare, per andare a “copiare” il proprio idolo. Da soli, salendo la montagna, in compagnia del pallone.

Va stimolata la “volontà di fare”, soprattutto quella del giocatore, siete d’accordo? Come? Ci vuole una intuizione dell’allenatore, la sua “volontà di fare il bene del giocatore” che non può seguire un percorso didattico che crea dipendenti, funzionari. Bisogna cambiare e l’intuizione è il livello più alto della conoscenza dell’allenatore, che non ha bisogno del progetto scritto per trasmetterlo.

L’allenatore dei giovani, in questo periodo storico, diventa importante solo se cambia metodo. Si fa guidare dalle sue motivazioni dalla sua cultura per trasmettere qualcosa di diverso da quello visto finora, dalle proposte tradizionali.

L’intuizione si sviluppa, prende piede con l’entusiasmo che lei stessa provoca. Deve mettere in condizione l’allievo di scalare la montagna da solo. Se ci crede, tutto si realizza, non c’è bisogno del programma scritto.

Questo mi ricorda Paratore, Nello Paratore l’allenatore della nazionale degli anni ’60. Scriveva il programma sulla bustina dei fiammiferi minerva. Aveva una intuizione, per ogni allenamento, una volontà di fare , di realizzarlo, senza scrivere il percorso che veniva da sé, si sviluppava a seconda delle reazioni dei giocatori.

Peterson, Dan Peterson aveva il programma settimanale, ma la sua “volontà di fare” prendeva spunto dalle reazioni giornaliere degli atleti. Imparava da loro. Aza Nicolic aveva una diversa “volontà di fare”, che prendeva spunto dalle sue sicurezze scientifiche, anche se poco psicologiche.

Sono così tutti gli allenatori che hanno una cultura da trasmettere e lo fanno con volontà di fare qualcosa, quello che non si è fatto prima. Per far diventare più forti i loro giocatori. Metto in primo piano uno solo, Ettore Messina.

 

Ettore Zuccheri

Commenti

PUBBLICITA'