Premetto che la partita é stata vinta meritatamente dal Russi, che le squadre in campo sono state corrette e il direttore di gara non ha inciso in nessun modo.
Allora perché scrivo? Non sono amante di commenti a voce alta nè per i giocatori della squadra in cui gioca mio figlio, nè tantomeno per i giocatori della squadra avversaria perché so che le suscettibilità delle persone sono molto diverse e non amo che mentre dei ragazzi giocano lealmente la loro gara nelle tribune genitori e/o dirigenti vadano al di là della normale dialettica civile
Non mi era mai successo però di sentir dire seduta in una tribuna  che in quanto ospiti dovevamo rimanere zitti, in silenzio perché eravamo fuori casa e che buona parte dei posti erano tutti riservati ai locali che non vogliono avere intorno persone che commentano qualsiasi azione della partita da un punto di vista diverso dal loro!
È questo mentre a Parigi due milioni di persone scendevano in piazza per la libertà di parola, di espressione, di pensiero.
Io ho pagato regolarmente gli 8 euro del biglietto, nessuno mi aveva detto che dovevo stare attenta a dove mi sedevo! Non che la tribuna fosse così affollata!
Ci lamentiamo e diciamo che il calcio è malato, siamo noi i primi ad inveire, a non tollerare l'errore del calciatore, dell'arbitro e anche del mio vicino di posto che ha una testa sua e può pensarla diversamente da me.
Dovremmo essere contenti di veder dei ragazzi appassionati dello sport che sul campo si affrontano lealmente; io ho sempre pensato di poter vedere una partita non solo dei dilettanti di fianco ad un mio avversario sportivo senza per forza insultarlo, se pero' a Russi in tribuna non può essere così, tutti quelli che verranno a seguire la squadra ospite si facciano anche accompagnare nei posti "riservati" sugli spalti.

Marina Fortin