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L'Unieuro a caccia di conferme affronta una lanciata Piacenza

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29/10/2016

L'Unieuro a caccia di conferme affronta una lanciata Piacenza

 

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Quinta giornata di campionato alle porte ed è tempo di seconda trasferta stagionale per l’Unieuro Forlì, che nel pomeriggio di domenica farà visita all’Assigeco Piacenza in una sfida che si preannuncia ricca di ‘contenuti’ tecnici ed aperta ad ogni risultato. Entrambe le squadre, infatti, arrivano alla gara del PalaBanca da una striscia di risultati utili positivi: Forlì dalle importanti vittorie contro Treviso ed Udine, mentre Piacenza, dopo un avvio di stagione ad ‘ostacoli’ (due sconfitte nelle prime due uscite), pare essersi raddrizzata centrando due vittorie esterne sul campo di Verona e Recanati. Sarà un ulteriore ‘prova di forza’, dunque, per la truppa di coach Garelli, che dovrà cercare di dar seguito a quanto di buono messo in mostra nei successi arrivati tra le mura amiche del Palafiera misurandosi nuovamente con un avversario di tutto rispetto.


Società, quella piacentina, frutto di un ‘mix’ estivo tra due realtà della zona: si è trattato, per la precisione, di un trasferimento dell’Assigeco Casalpusterlengo nella vicina Piacenza (grazie ad un accordo con il Piacenza Basket Club, militante in Serie C fino alla scorsa stagione), che ha così deciso di abbandonare il piccolo PalaCampus di Codogno per tracciare una sorta di collegamento tra le due sponde del Po. Alla prima stagione della nuova esperienza ‘unitaria’, dunque, non si è di certo badato al sodo: la dirigenza piacentina ha infatti messo a disposizione di coach Andreazza un roster di elevato spessore, col chiaro obiettivo di centrare un piazzamento nelle zone d’alta classifica. ‘Balzano’ così subito agli occhi i nomi dei due Usa, Bobby Jones e Kenny Hasbrouck, elementi di grandissimo impatto per tutta la Serie A2 anche per via della profonda conoscenza del nostro campionato. Ben poco da dire per quanto riguarda Jones, giocatore di cui rimembriamo le gesta sotto San Mercuriale che negli ultimi anni ha continuato a girovagare per l’Italia (Caserta, Pistoia e Virtus Roma, con la quale ha disputato anche una finale Scudetto) con cifre di tutto rispetto (11.6 e 6.1 rimbalzi di media lo scorso anno in maglia Juve). L’altro americano, Hasbrouck, è stato invece il primo ‘colpo’ della campagna acquisti estiva di Piacenza, play-guardia classe ’86 che nell’ultima stagione si è diviso tra Cantù e Virtus Bologna dopo essersi messo in vetrina due anni fa in maglia Ferrara nella miglior stagione della propria carriera.


Il gruppo degli italiani, dall’altra parte, non può però di certo venir messo in secondo piano. Il reparto esterni, infatti, oltre ai giovani Valerio Costa (tornato alla base dopo la positiva esperienza a Reggio Calabria) e Riccardo Rossato (anch’egli di ritorno da Cecina), può contare sulla qualità di Francesco De Nicolao e dell’ex Forlì Stefano Borsato, che insieme al sopracitato Hasbrouck compongono un back-court davvero profondo e ‘variegato’. Con Jones ad occupare il ruolo di ala grande del quintetto base, anello di congiunzione tra esterni e lunghi della squadra è svolto dalla coppia Tommaso Raspino-Matteo Formenti (reduce da un infortunio ed ancora in dubbio per la gara contro Forlì), giocatori di grande esperienza e dinamismo a disposizione del gruppo. Chiude infine lo ‘starting five’ il veterano Luca Infante, alle cui spalle trovano minuti i ‘rincalzi’ Edoardo Persico (affrontato dall’Unieuro tra le fila di Piombino) ed il giovane serbo classe ’98 Nemanja Dincic.


Settimana tutto sommato tranquilla, invece, quella dell’Unieuro, trovatasi a lavorare in palestra sull’onda dell’entusiasmo generale derivante dalle vittorie contro Treviso ed Udine che hanno letteralmente galvanizzato l’ambiente forlivese. In miglioramento anche le condizioni dei vari acciaccati di queste prime battute di stagione. Se Bonacini è oramai a tutti gli effetti recuperato al pari di Vico (nonostante l’italo-argentino di tanto in tanto accusi ancora qualche fisiologica ‘botta’ di dolore ai tendini), chi preoccupava maggiormente in casa biancorossa era sicuramente Simone Pierich, alle prese da una ventina di giorni abbondanti con un’infiammazione al ginocchio. Dopo una veloce e sorprendente apparizione in campo domenica scorsa contro l’APU, l’ala friulana nel corso della settimana ha regolarmente svolto il lavoro di gruppo insieme ai compagni, portando avanti su un binario parallelo la terapia conservativa messa a punto dallo staff medico di Forlì.


Appuntamento dunque fissato per le ore 18:00 di domenica al PalaBanca di Piacenza; arbitreranno l’incontro i signori Gianluca Gagliardi di Anagni (FR), Andrea Longobucco di Ciampino (Roma) e Fabio Ferretti di Nereto (TE).

 
Simone Casadei

Addetto Stampa

Pallacanestro Forlì 2.015

UCC Assigeco Piacenza – Unieuro Forlì 71-63 (9-16, 21-35, 48-48)

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31/10/2016

 

PIACENZA (PC) – Vincente in casa, perdente in trasferta. A Piacenza non si infrange la routine dell’Unieuro, che esce sconfitta e ferita dal PalaBanca, al termine di una partita elettrica – non cattiva ma elettrica -, totalmente dominata nel primo tempo e di grande sofferenza nella ripresa, con l’amaro in bocca di un finale che vede Forlì risorgere da un patibolare -7 senza un grammo d'inerzia a 3′ dalla fine, per poi non riuscire letteralmente a giocarsi l’ultimo minuto. Perchè? Perchè a fischi tecnicamente opinabili (come quasi tutti lo sono, oggettivamente: forse più del solito, nel caso specifico, la spinta a rimbalzo di Rotondo a Luca Infante e la recuperata di Vico dalle mani di Hasbrouck), seguono altrettanti severissimi tecnici (Rotondo sulla prima circostanza, Garelli nella seconda) che intensificano l’abbuffata finale di Piacenza dalla lunetta, fino ad un 71-63 oggettivamente punitivo e che non fotografa bene l’equilibrio dei 40′.

Finale velenoso, su sui il clan Unieuro sarà chiamato in settimana a fare qualche meditazione circa la necessità di mantenere maggiormente la calma nei momenti caldissimi – fermo restando che non è facile – e che ha come conseguenza immediata un Garelli che declina la sala stampa: “Mi conosco, meglio che non venga, la stagione è ancora lunga e voglio continuare ad esserci”. Lo rimpiazza, davanti ai taccuini, un cavalleresco ds Giroldi: “Complimenti a Piacenza che nel secondo tempo l’ha voluta fortemente coi suoi italiani, quanto ai tecnici non mi era mai capitato di prenderne addiruttura 2 in 55”, credo siano stati piuttosto severi e preferisco che le decidano i giocatori”. Il tutto mentre il coach piacentino Andreazza, se non solidarizza, dimostra di capire i “giramenti” di Forlì: “Comprendo il disappunto degli amici Gigi e Mimmo, effettivamente si vorrebbe che le partite venissero giocate dalle squadre e riconosco che prendere dei tecnici nell’ultimo minuto di una partita tutt’altro che cattiva lasci l’amaro in bocca a chi li subisce”.

Doveva essere la partita degli americani, nella sfida tra le coppie grossomodo più forti (in teoria i piacentini, finora in pratica i forlivesi) del girone: in realtà è perlopiù la partita degli italiani. Gli Usa verranno fuori appena appena nel finale, Blackshear e Crockett con qualche fiammata, Jones con una manciata di zampate stile “Fà la cosa giusta”, mentre Hasbrouck marca visita pressochè del tutto. Il cuore pulsante del match è di marca italiana, con i romagnoli che eccellono nel corso di un autorevole primo tempo (Rotondo e Infante sono non pronti ma prontissimi e Paolin è in una delle sue serate di adorabile gazzuria), in cui Forlì attacca bene e difende pure meglio, sta sempre avanti, con la sensazione che con una registratina ulteriore si potrebbe ‘andar via’ nel vero senso della parola. Tipo quando Ferri, a metà del 2° periodo, sbaglia al termine di un giro-palla perfetto il più semplice dei sottomano che varrebbe il +13 e invece vado-sul-ferro-vado-sul-tabellone-? la palla esce e Piacenza ovviamente segna da 3 sull’azione successiva.

Chiuso comunque serenissimamente sul +11 il primo tempo, all’inversione dei campi è del tutto diversa la musica dentro la tensostruttura piacentina. E dopo un paio di promettenti sms alla partita di Rotondo che mandano l’Unieuro sul +14 massimo vantaggio, comincia il fade-away forlivese e la lievitazione degli italiani piacentini. Se Raspino e Rossato sono positivi, i motivatissimi Borsato e Luca Infante sono addirittura eccellenti. I due veterani suonano la carica e per l’Unieuro sono momenti complicati: s’inceppano gli attacchi e i transfughi di Casalpusterlengo con una laboriosa e carsica opera di risalita prima avvicinano, poi sorpassano. Due triple di Borsato e quella di Raspino valgono il sorpasso Piacenza 44-43, cui Blackshear replica con un 2+1 che rimette avanti l’Unieuro prima della parità totale del 30′ (48-48).

Ultimo quarto che comincia nel peggiore dei modi: Borsato con la millesima tripla vuol far pentire la Pallacanestro 2.015 di non averlo preso a sè, poi grida vendetta la stoppata annullata con susseguente buononcanestro sulla stoppata super-regolare di Crockett ai danni di Rossato che fa imbufalire Garelli, nella circostanza “ammonito” dalla terna. La realtà è che Forlì in questo secondo tempo sembra non esserci più, al di là di qualche fiammata di Blackshear tamponata dalle iniziative finalmente brillanti di Bobby Jones. Per la verità, a 5′ dalla sirena, con Pierich che esce zoppicando per la solita noia tendinea e il 59-52 tripla di Luca Infante con esultanza alla Tardelli, sembra proprio finita. E invece torna la difesa, Crockett (due fiammate improvvise) e Vico sulla sirena dei 24” danno il 7-0 che rianima l’Unieuro che impatta a 120″. Sembra tutto pronto per un nuovo finale da cuore in gola. E invece è solo un finale da fischietto in bocca.

 

UCC Piacenza: De Nicolao 2, Hasbrouck 7, Raspino 8, Jones 12, L. Infante 11; Borsato 22, Rossato 9, Dincic, Persico; Livelli e Gaadoudi ne. All. Andreazza.

Unieuro Forlì: Ferri 6, Vico 5, Blackshear 14, Crockett 6, Rotondo 13; Bonacini 4, Paolin 9, Pierich, Infante 6; Thiam ne. All. Garelli.

Arbitri: Gagliardi, Longobucco e Ferretti.

Note: Spettatori 2.000 (150 da Forlì). Usciti per falli.

 

Riccardo Girardi
Area Comunicazione e Ticketing

 

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