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Cervia Volley, Valeria Carlozzi fa da chioccia alle giovani

"Saremo in grado di esprimere nostro potenziale"

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09/11/2024

Cervia Volley, Valeria Carlozzi fa da chioccia alle giovani

 

Impegno interno per la My Mech Cervia Volley che a Pisignano riceve la visita dell'Ama San Martino: punti pesanti in palio per i rispettivi obiettivi nel girone F di B2 con le romagnole che non vogliono deludere le aspettative davanti al pubblico amico dopo essersi aggiudicate d'autorità il recupero con la Mega Volley. La formazione gialloblu si è presentata ai nastri di partenza della nuova stagione con tante conferme e pochi innesti mirati con l'obiettivo di conquistare una salvezza senza troppi fronzoli. A garantire il necessario apporto di esperienza ad un gruppo giovane ci pensa Valeria Carlozzi, punto di riferimento imprescindibile per giocatrici e staff tecnico. La sua è una storia che parte da lontano: "Credo di avere una passione innata, di quelle che non si spiegano. A 12 anni ho scavalcato il cancello che da casa di nonna dava accesso al retro della palestra e... non ne sono ancora uscita...A 13 anni sono stata "buttata" in campo in B1, per sostituire una mia compagna infortunata, e non sono più uscita. Fisicamente molto dotata, potente, ma grezza tecnicamente e tatticamente. Ero una promessa. Avevo solo il senso dell'attacco, ma tutto quello che mi insegnavano allenatori e compagne mi veniva abbastanza naturale per cui, tolto un primo duro approccio con un mondo molto professionale, mi sono sentita a mio agio. Ho iniziato da centrale, ma finisco da opposto ,ma ho giocato anche come schiacciatore. Prima non c'era una specializzazione dei ruoli, si insegnava tutto a tutti. Penso che le giovani leve debbano essere supportate ed indirizzate, ma questo non solo nello sport. Sono una risorsa, ma a volte poco educate al sacrificio e alla collaborazione ai fini di un obiettivo comune. Io quest'anno sono fortunata, ho con me ragazze giovani promettenti e dedite".

Ancora a lottare in campo nonostante gli impegni della routine quotidiana: "Ho iniziato a giocare a livello agonistico da bambina, sono cresciuta con la disciplina e nella disciplina. E purtroppo o per fortuna, la forma mentis di un'atleta si riflette in tutti gli ambiti della vita. Anche nel lavoro: sono molto grata al mio sport e a tutto quello che gli è ruotato intorno, dalle persone alle possibilità che mi ha regalato sotto tutti i punti di vista".

Una lunga carriera che le ha consentito di viaggiare molto in giro per lo Stivale, con ultime esperienze tra Isernia (vicino casa essendo molisana di Campobasso) e Benevento, ma non solo: "All'età di 16 anni sono stata convocata tra le migliori 24 giocatrici di Serie B in tutta Italia, ho partecipato ad un All Star game. In Svizzera, per quanto l'esperienza sportiva e umana non sia stata esaltante, ho giocato contro campionesse del Mondo; ho avuto al mio fianco giocatrici olimpiche...Mi hanno corteggiata squadre importanti. Ho avuto tante soddisfazioni". Ed anche costruire legami interpersonali importanti: "La Pallavolo mi ha regalato delle persone che sono state più di compagne di squadra, che sono e saranno sempre presenti nella mia vita, aldilà della distanza che ci separa".

Il focus torna poi a spostarsi sulla più stringente attualità: "Come parte di un tutto mi auguro che, col duro lavoro, ognuna di noi riesca ad esprimere il proprio massimo e a crescere singolarmente e come collettivo. Personalmente, spero di essere il più utile possibile alla mia squadra e ai miei allenatori, sia sotto l'aspetto tecnico tattico che sotto quello umano", conclude. Non c'è dubbio che il suo segno tangibile Valeria Carlozzi lo lascerà anche in Romagna, forte dei suoi valori e di chi ha vissuto e continua a farlo a suon di pane e Pallavolo.

 

Davide Maddaluno

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